
Il forecast aziendale è uno strumento essenziale per chi vuole gestire un’impresa in modo strategico. Diversamente dal bilancio consuntivo, che fotografa ciò che è già accaduto, il forecast guarda avanti, aiutando imprenditori e manager a stimare con realismo l’andamento economico-finanziario nei mesi a venire. In questo articolo scoprirai cos'è un forecast, come si prepara e perché può fare la differenza nella gestione aziendale.
🔹Cosa si intende per forecast aziendale?
Il forecast è una previsione che simula i dati economici e finanziari di un’azienda in base a ciò che è già avvenuto e a ciò che ci si aspetta che accada. Si tratta di un documento che integra le informazioni disponibili con stime fondate su ordini in corso, trattative aperte e spese pianificate.
È simile al budget, ma con una differenza chiave: mentre il budget si prepara all’inizio dell’anno e riguarda l’intero esercizio futuro, il forecast viene redatto durante l’anno in corso e può essere aggiornato più volte. È una sorta di “bilancio pre-consuntivo”, utile per correggere la rotta prima della fine dell’anno.
🔹 Finalità principali del forecast
✅ Prevedere con realismo i risultati d’esercizio
✅ Supportare decisioni tattiche e strategiche
✅ Individuare tempestivamente criticità od opportunità
✅ Allineare i reparti su obiettivi condivisi
✅ Confrontare le performance previste con quelle effettive
🔹Come si prepara un forecast aziendale?
Preparare un forecast efficace richiede metodo. Ecco i principali passaggi:
📌 Riclassificazione del bilancio provvisorio
I bilanci contabili devono essere riorganizzati in una forma analitica, utile per l’analisi gestionale. La riclassificazione consente di comprendere margini, costi fissi e variabili, e contribuisce a una visione chiara del conto economico.
📌 Integrazione dei dati mancanti
Alcuni dati contabili arrivano in ritardo rispetto ai bisogni informativi del management. Per questo è utile integrare manualmente valori noti ma non ancora registrati, come fatture ricevute ma non contabilizzate o costi già noti.
📌 Calcolo dei valori tendenziali
Si stima l’intero anno partendo dai dati parziali già disponibili. Ad esempio, se sono disponibili i dati fino a giugno, si può annualizzare quel dato (es. moltiplicare per due) per stimare l’anno intero, tenendo conto però della stagionalità.
📌 Inserimento dei valori attesi
Qui entra in gioco il contributo del management. Le previsioni devono tenere conto delle informazioni interne: ordini acquisiti, trattative avanzate, progetti di investimento già pianificati o spese straordinarie. È l’unione tra numeri e conoscenza operativa.
🔹Quando conviene fare un forecast?
L’ideale è aggiornare il forecast almeno due volte l’anno:
📆 a fine giugno, quando si dispone dei dati del primo semestre.
📆 ad ottobre-novembre, in concomitanza con la pianificazione del budget per l’anno successivo.
Chi ha un’organizzazione più agile può aggiornare il forecast anche mensilmente. Tuttavia, non è particolarmente utile farlo nei primi mesi dell’anno, quando i dati a disposizione sono ancora troppo parziali.
🔹 Rischi da evitare ed accorgimenti utili
- Non considerare la stagionalità: molti settori hanno flussi non lineari; ignorare questi aspetti può rendere le stime poco affidabili;
- Sottovalutare eventi straordinari: una commessa importante o una spesa non ricorrente devono essere isolate per non falsare il trend;
- Fidarsi troppo del calcolo tendenziale: i dati storici vanno integrati con valutazioni qualitative e conoscenza diretta del business.
🔹 Conclusione
Il forecast è uno strumento semplice, ma potente per chi vuole prendere decisioni informate e tempestive. Non sostituisce il bilancio né il budget, ma li integra, offrendo una bussola per orientarsi nel presente e nel breve termine. In un contesto economico in continuo mutamento, avere una mappa aggiornata della rotta può fare la differenza tra navigare in acque sicure o trovarsi in balìa degli eventi.