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Rappresentazione visiva dell'articolo: Flussi di cassa: perché contano davvero (più dell’utile)

La gestione della liquidità è il vero cuore pulsante di ogni attività. Non importa quanto sia alto l’utile di bilancio: se i soldi non entrano al momento giusto, anche un’azienda in crescita può trovarsi a corto di risorse per pagare stipendi, fornitori e imposte.


🔹 Cos'è un flusso di cassa

Il flusso di cassa rappresenta la variazione della liquidità disponibile in azienda, cioè quanto denaro entra o esce in un certo periodo di tempo. È un dato concreto e misurabile, diverso da costi e ricavi, che invece si basano sul principio di competenza.


Facciamo un esempio pratico:

✅ A gennaio vendi un servizio e registri il ricavo;

✅ A marzo il cliente paga: solo in quel momento hai un flusso di cassa in entrata.

Questa distanza temporale è del tutto normale nel mondo B2B, ma se trascurata può portare a squilibri pericolosi.


🔹 Flusso di cassa vs utile: una differenza sostanziale

Molti imprenditori si affidano solo al conto economico per valutare l’andamento della propria azienda. Ma l’utile non dice nulla su quando entrano effettivamente i soldi.


Ad esempio:

Un’azienda agricola può chiudere l’anno con un utile positivo, ma avere grosse difficoltà di cassa durante i mesi invernali, perché i pagamenti arrivano solo a raccolto avvenuto.

Questa differenza tra ciò che “succede su carta” (competenza economica) e ciò che “entra in banca” (principio di cassa) è la chiave per comprendere i veri rischi di gestione.


🔹 Come monitorare i flussi di cassa

Lo strumento di riferimento è il rendiconto finanziario, che fotografa le entrate e le uscite effettive durante l’anno. Serve non solo per l’analisi passata, ma anche per costruire budget previsionali, stimando le necessità finanziarie future.

Anche se obbligatorio solo per le aziende più grandi, ogni impresa – anche una PMI o una microimpresa – dovrebbe avere un proprio schema semplice, ma efficace, per tenere sotto controllo la liquidità.


🔹 Esempio di gestione: l'impresa di arredamento

Immaginiamo una ditta che progetta cucine su misura:

📌 Firma 10 contratti a gennaio per consegne ad aprile;

📌 Acquista i materiali a febbraio e paga subito i fornitori;

📌 Inizia ad incassare solo a giugno, quando le cucine sono montate.


In termini di fatturato l’anno si prospetta ottimo, ma nei primi sei mesi l’azienda potrebbe avere bisogno di finanziamenti ponte per far fronte alle uscite. Se l’imprenditore non lo ha previsto, rischia di trovarsi in difficoltà proprio nel periodo di maggiore operatività.


🔹 Prevedere per non trovarsi in emergenza

Il controllo dei flussi di cassa non è un esercizio teorico. Serve a:

✔ capire quando serviranno risorse esterne (es. fidi bancari),

✔ negoziare migliori condizioni con clienti e fornitori,

✔ evitare stress finanziari anche in anni di crescita.


🔹 Conclusione

I flussi di cassa sono il vero termometro della salute aziendale. Non basta vendere o fare utili: serve programmare la liquidità, valutando con attenzione tutte le variabili che incidono su entrate e uscite.


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