
Il break even point, o punto di pareggio, è un indicatore fondamentale per ogni impresa. Consente di stabilire la quantità di ricavi necessari per coprire integralmente i costi aziendali. Solo oltre questo punto si inizia a generare un profitto; al di sotto, si registrano perdite.
Comprendere come si calcola e cosa implica il break even point è essenziale per chi gestisce o avvia un’attività imprenditoriale.
In questo articolo vediamo come calcolare il punto di pareggio, attraverso un esempio pratico, e analizziamo i principali vantaggi e limiti di questo strumento.
🔹 Cos'è il break even point?
Il break even point rappresenta il livello di produzione o vendita necessario affinché i ricavi totali eguaglino i costi totali, ovvero la soglia in cui l'azienda non guadagna né perde. Per calcolarlo correttamente, bisogna distinguere tra:
✅ Costi fissi: costi che non variano al variare della produzione (es. affitti, stipendi, utenze).
✅ Costi variabili: costi che dipendono direttamente dalle quantità prodotte (es. materie prime).
✅ Ricavi unitari: il prezzo a cui si vende ciascun prodotto o servizio.
🔹 Esempio pratico: la lavanderia self-service
Immaginiamo che Lucia voglia aprire una lavanderia self-service. Prima di partire, vuole sapere quanti cicli di lavaggio deve effettuare ogni mese per non andare in perdita.
📌 I suoi costi fissi mensili sono:
✔ Affitto del locale
✔ Utenze
✔ Manutenzione macchinari
✔ Software gestionale e pubblicità
✔ Altri costi generali
Totale: 2.500€ al mese
📌 Ogni ciclo di lavaggio comporta un costo variabile di 0,50€, mentre il prezzo per il cliente è 3,50€.
📌 Margine di contribuzione unitario = 3,50€ - 0,50€ = 3€
📌 Formula del break even point:
Costi fissi / Margine di contribuzione unitario = BEP 2.500€ / 3€ = 834 cicli di lavaggio al mese
✅ Lucia dovrà effettuare almeno 834 lavaggi al mese per coprire tutti i costi.
🔹 Limiti del calcolo del break even point
Sebbene sia uno strumento utile, presenta alcuni limiti da considerare:
✅ Difficoltà nel calcolo per aziende multi-prodotto: bisogna stimare costi e ricavi per ogni tipologia e tenere conto del mix di vendite.
✅ Classificazione dei costi non sempre chiara: alcune voci sono “ibride”, come i costi semivariabili o i costi a gradini, rendendo più complesso il calcolo.
✅ Rischio di fissarsi su un obiettivo minimo: il BEP non rappresenta un traguardo ottimale, bensì un punto neutro. È fondamentale fissare obiettivi più ambiziosi, legati alla redditività attesa.
✅ Non considera il flusso di cassa: l’analisi si basa su costi e ricavi contabili, ma non tiene conto di quando effettivamente avvengono le entrate e le uscite.
🔹 Conclusione
Un punto di partenza, non di arrivoIl calcolo del break even point è uno strumento prezioso per chi avvia o gestisce un’attività, soprattutto in contesti mono-prodotto. Permette di:
✅ Valutare la sostenibilità di un progetto
✅ Stabilire obiettivi minimi di vendita
✅ Migliorare la consapevolezza sui costi
Tuttavia, per una pianificazione completa, è consigliabile affiancare al BEP strumenti come il budget, l’analisi dei flussi di cassa e il controllo di gestione. Solo così è possibile costruire una strategia economica solida e orientata alla crescita.